Nel Trecento acquisisce particolare interesse strategico il complesso castellano sull’alto colle di Santa Vittoria d’Alba, dominante estese vedute nella valle del Tanaro. Il castello è attestato in un documento papale del 1154 per la Chiesa d’Asti; atti del 1201 e 1207 riguardano torri nelle strutture castrensi. Oltre allo svettante torrione duecentesco (però nel secolo XIV sopraelevato e riplasmato nella sommità con caditoie e merlatura di gusto gotico-lombardo), testimoniano delle trecentesche opere di difesa anche tratti delle poderose mura di cinta a scarpa e, soprattutto, un massiccio rivellino con caditoie all’angolo di ponente. Un dato documentario ci offre un nominativo di probabile riferimento per i lavori di ristrutturazione che hanno interessato anche la torre principale. Baldassare Molino (Roero. Repertorio Storico, 2005) così rileva: «… 1381: “in castro S. Victorie, in cortili” alcuni uomini giurano fedeltà ad Antonio Porro; fra i testi si trova il “magister Michelinus de Ast inzignerius” …».
La sopraelevazione della preesistente torre maestra, con fusto a pianta quadrata e murature in laterizio, ed il potenziamento delle strutture perimetrali di questo castello sono esemplari per le tipologie extra-locali di “aggiornamento difensivo” dei complessi signorili nella zona roerina. Nel caso in questione, l’applicazione delle nuove caditoie in muratura è aggiornata rispetto alle rinnovate tecniche ossidionali.